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venerdì, maggio 27, 2011

IL PROFILO FUNZIONALE

in qualsiasi fase del percorso terapeutico è necessario partire sempre dalla definizione del profilo funzionale del soggetto che permette di individuare le aree di forza e le aree di debolezza su cui costruire il progetto (ciò che è possibile). Ma, in senso estensivo, la definizione del profilo funzionale significa anche valutare le aree di forza e le aree di debolezza in una dimensione contestuale, adattiva, in rapporto alla quale la “utilità” di un obiettivo non viene stabilita da un singolo attore (insegnante, educatore, logopedista, psicologo, madre o padre), ma viene individuata dall’equipe di concerto con i genitori (ciò che è utile).
Dopo aver definito gli obiettivi specifici vanno quindi individuate le strategie più idonee per il loro conseguimento, facendosi guidare dalle indicazioni che derivano da esperienze internazionali. Tali strategie vanno tuttavia “filtrate” (in rapporto ad indicazioni di validità), “adattate” (in rapporto alle caratteristiche specifiche relative al soggetto, alla famiglia, al contesto socio-culturale), “verificate” (in rapporto a specifici indicatori di qualità) e quindi “riformulate”.
Ciò è corretto secondo voi??
se è si perchè??

2 commenti:

  1. Prima ancora di muoverci con le strategie e metterle in atto, dobbiamo capire il concetto di " Autismo", quali sono le problematiche e come metterle in atto. Successivamente bisogna capire il problema e mettere in atto le strategie per cercare di arrivare ad un adeguato miglioramento.

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  2. Secondo me è corretto perchè è giusto prima accertarsi delle caratteristiche peculiari di ogni soggetto e poi interagendo anche con la famiglia scegliere la strategia d'intervento più adatta.

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